Il nuovo servizio di raccolta abiti nel genovesato

Il servizio di raccolta e avvio a recupero degli abiti usati di Humana People to People Italia arriva per la prima volta in Liguria e in particolare a Genova e Città Metropolitana. Grazie all’accordo con Amiu (azienda multiservizi e di igiene urbana) e il comune, Humana, in qualità di unico operatore autorizzato, sta collocando 237 contenitori stradali nel capoluogo ligure e 109 nella provincia, offrendo così ai cittadini un servizio gratuito per dare nuova vita a tessuti e abiti. I contenitori di colore arancione, che spiccano già per le vie di numerose cittadine, riportano importanti informazioni sul corretto utilizzo del servizio ed evidenziano la finalità ambientale e sociale della raccolta, elementi che contraddistinguono l’operato dell’organizzazione.

Humana Italia, già attiva in altre sette regioni con oltre 5.000 contenitori, segue tutte le fasi della filiera, dalla raccolta fino alla distribuzione e questo permette di creare un sistema realmente integrato e rendicontabile. Tale struttura permette all’organizzazione di affiancare in maniera innovativa ed efficiente comuni e aziende multiservizi a livello nazionale nella gestione del servizio di raccolta e avvio a recupero di abiti usati, obbligatoria dal primo gennaio 2022. L’intero valore economico generato dell’attività è destinato al sostegno dei progetti sociali e ambientali di Humana People to People.

Humana è già presente a Genova con un altro importante anello della sua filiera, quello dei negozi: lo scorso 22 luglio infatti, è stato inaugurato il primo store Humana Vintage in via San Vincenzo 114 a Genova.

Siamo stati a “Mi Manda Rai Tre”

Il 5 dicembre la nota trasmissione “Mi Manda Rai Tre” ha trattato il tema della raccolta abiti, svolta attraverso i contenitori stradali, e della trasparenza di tale attività. Siamo stati invitati in studio in qualità di associato Rete Onu e come esempio virtuoso tra gli operatori del settore. Insieme a Karin Bolin, Presidente di Humana People to People c’erano in collegamento Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale Anci, Andrea Fluttero, Presidente di UNIRAU (Unione Imprese Raccolta e Riciclo Abbigliamento Usato), e Pietro Luppi, esperto di economia circolare. A partire da alcuni recenti fatti di cronaca, si è discusso di tracciabilità della filiera e di come la percezione da parte dei cittadini sulle finalità della raccolta abiti sia spesso traviata da una comunicazione carente o fuorviante.

Siamo felici di aver portato la nostra testimonianza per contribuire a fare chiarezza su alcuni aspetti purtroppo ancora poco conosciuti della nostra attività, uno su tutti: la vendita degli indumenti raccolti. Questo anello, che è necessario comunicare con trasparenza ai cittadini, permette, se inserito all’interno di una filiera virtuosa, di offrire un servizio gratuito e al contempo generare impatti ambientali e sociali positivi. Svolgere questa attività in modo etico, trasparente e solidale è possibile.
Ringraziamo “Mi Manda Rai Tre” per averci permesso di raccontare i risultati che abbiamo raggiunto grazie alla fiducia di tanti cittadini che hanno donato i propri abiti nei nostri contenitori.

Il servizio è disponibile dal minuto 00:38:00 del video https://bit.ly/3dNCe6Q

22-28/04: Fashion Revolution Week

La rivoluzione parte dall’abbigliamento!

Anche quest’anno, dal 22 al 28 aprile 2019, HUMANA aderisce al Fashion Revolution Day, campagna di sensibilizzazione che ricorda le vittime della strage del 2013 al Rana Plaza, in Bangladesh, quando una fabbrica dell’industria tessile crollò, causando la morte di 1.133 persone e il ferimento di altre 2.500.

Si tratta dell’incidente più grave mai verificatosi nella storia della produzione tessile che, da allora, anche noi di HUMANA ci impegniamo a ricordare.

L’obiettivo dell’iniziativa è infatti quello di dare evidenza al percorso di tracciabilità e di trasparenza “intrapreso” dall’abito, dal momento in cui è conferito nei contenitori con logo HUMANA. Tutti i vestiti trattati da HUMANA, infatti, possono così rinascere all’interno di una filiera trasparente e certificata, all’insegna del rispetto per le persone e per l’ambiente.

Fino al 28 aprile, inoltre, i clienti dei nostri negozi HUMANA Vintage e Second Hand di Roma, Milano, Pavia e Torino potranno farsi scattare delle foto indossando gli abiti al rovescio e mostrando così l’etichetta di provenienza del capo indossato. Sarà poi loro chiesto il motivo che li spinge ad acquistare vestiti usati e a scegliere una moda più sostenibile e rispettosa dei diritti umani. Le risposte saranno pubblicate sui canali Social dei negozi con l’hashtag ufficiale del Fashion Revolution #whomademyclothes (Chi ha fatto i miei vestiti?).

Fashion Should Feel Good

 

Aiutaci a ripartire dopo il ciclone Idai

Il ciclone Idai, che nei giorni scorsi ha colpito Mozambico, Malawi e Zimbabwe, è secondo le Nazioni Unite “uno dei più gravi disastri ambientali dell’emisfero meridionale“.

Tra le zone più duramente colpite sono i distretti di Manica, Sofala, Zambesia e la provincia di Tete in Mozambico. La città di Beira, in particolare, è stata completamente distrutta dalla tempesta e dall’onda di piena provocata dalla rottura di una diga: è senza elettricità e la maggior parte della popolazione è stata evacuata o ha perso la propria casa. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio, così come il calcolo dei danni e l’impatto sui progetti gestiti da ADPP Mozambique, consorella di HUMANA in Africa.

Proprio in questa zona sorgeva la scuola di formazione magistrale di Nhamatanda, una scuola d’eccellenza che in oltre 20 anni ha permesso a 1.457 studenti di diplomarsi. Fortunatamente l’intero staff e i 190 studenti della scuola sono stati evacuati in tempo e ne sono usciti illesi, tuttavia l’edificio è stato completamente distrutto.

La ricostruzione sarà avviata il prima possibile: servono i materiali e le forze per poter ripartire e restituire agli studenti una scuola accogliente e sicura che gli permetta di continuare a credere in un futuro migliore.

Il tuo contributo è fondamentale, aiutaci ora!
Grazie alla tua generosità riusciremo a ricostruire la scuola di Nhamatanda.

PARTECIPA ALLA CAMPAGNA SU RETE DEL DONO https://www.retedeldono.it/progetti/humana-people-to-people-italia/aiutaci-a-ripartire-dopo-il-ciclone-idai

Puoi donare anche tramite bollettino postale al CCP 435 222 00 o bonifico bancario  sull’IBAN IT03Q 03359 01600 100000011255, intestato a HUMANA People to People Italia ONLUS, indicando nella causale di versamento “Ciclone Idai”.

CSR Manager Network: nuovo rappresentante italiano del WBCSD Global Network

Da giugno 2016, il CSR Manager Network, la principale associazione italiana che raggruppa il maggior numero di professionisti della sostenibilità, alla quale anche HUMANA appartiene, rappresenta ufficialmente l’Italia nel Global Network del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), la rete costituita da oltre 60 organizzazioni nel mondo, unite nell’impegno comune di promuovere, presso la business leadership, lo sviluppo sostenibile nei rispettivi paesi.

Il WBCSD, che comprende circa 5.000 aziende, lavora a livello globale per fornire alle aziende e alle realtà impegnate in business sostenibili, gli strumenti per diventare più competitive.

“Siamo orgogliosi di rappresentare il WBCSD in Italia.” – ha dichiarato Fulvio Rossi, Presidente di CSR Manager Network e CSR Manager di Terna“La grande esperienza del WBCSD nel tradurre i grandi temi della sostenibilità in impegni concreti da parte delle imprese sarà di grande stimolo e aiuto per noi. Per parte nostra, sapremo contribuire valorizzando le buone pratiche delle aziende italiane, non sempre conosciute e riconosciute a livello internazionale.”

In Italia, CSR Manager Network raduna i professionisti che presso ogni tipo di organizzazione (imprese, fondazioni d’impresa, società professionali, P.A., enti non profit) si dedicano alla gestione delle problematiche socio-ambientali e di sostenibilità connesse alle attività aziendali; ricopre, inoltre, un ruolo di primo piano nell’indirizzare i C-level verso politiche sostenibili, con una posizione riconosciuta presso una ampio ventaglio di stakeholder nel mondo business, istituzionale, accademico e no profit.

 

COP 21: la sfida contro il cambio climatico

Oggi si consuma l’equivalente di un pianeta e mezzo ogni anno. Considerando il trend di crescita della popolazione, nel 2030 l’umanità avrà bisogno di due pianeti!
Ecco perché, l’attuale stile di vita non è sostenibile: è necessaria una svolta per salvaguardare l’esistenza di interi paesi e la vita di milioni di persone.

Con questo scopo, i rappresentanti di 195 nazioni si sono riuniti a Parigi (30/11 – 12/12), in occasione della XXI Conferenza delle Parti, meglio nota come COP21, con lo scopo di definire obiettivi e azioni (seppur non vincolanti) per controllare e limitare l’incremento delle emissioni di gas serra. L’accordo “salva-clima”, raggiunto dopo due settimane di intensi negoziati, ha posto come obiettivo di tenere l’aumento della temperatura terrestre “ben al di sotto dei 2 gradi, rispetto ai livelli pre-industriali”. Sono stati rafforzati, inoltre, i momenti di controllo, mediante la revisione e la ridefinizione di nuovi e più ambiziosi Piani d’azione per ciascun paese: il primo incontro si terrà nel 2018.

L’impegno e la lotta al cambiamento climatico è una sfida comune, ma si riconosce il principio di differenziazione, ossia del diverso impegno necessario dai Paesi industrializzati e da quelli in via di sviluppo, che riceveranno anche, da qui al 2020, un sostegno di 100 miliardi di dollari e saranno assistiti in azioni di mitigazione e adattamento al cambio-clima. Si auspica, comunque, un incremento di tale importo per il quale restano da definire, a oggi, modalità e tempistiche di elargizione da parte dei Paesi sviluppati.

L’impressione unanime, a conclusione dell’incontro, è di considerare questo nuovo accordo un traguardo importante che è però, allo stesso tempo, un nuovo punto di partenza per tutti. L’impegno necessario a invertire la rotta del cambiamento climatico è di responsabilità non solo degli Stati, ma di ciascuno di noi, singoli individui, organizzazioni e realtà aziendali.