COP 21: la sfida contro il cambio climatico

COP21 Parigi

Oggi si consuma l’equivalente di un pianeta e mezzo ogni anno. Considerando il trend di crescita della popolazione, nel 2030 l’umanità avrà bisogno di due pianeti!
Ecco perché, l’attuale stile di vita non è sostenibile: è necessaria una svolta per salvaguardare l’esistenza di interi paesi e la vita di milioni di persone.

Con questo scopo, i rappresentanti di 195 nazioni si sono riuniti a Parigi (30/11 – 12/12), in occasione della XXI Conferenza delle Parti, meglio nota come COP21, con lo scopo di definire obiettivi e azioni (seppur non vincolanti) per controllare e limitare l’incremento delle emissioni di gas serra. L’accordo “salva-clima”, raggiunto dopo due settimane di intensi negoziati, ha posto come obiettivo di tenere l’aumento della temperatura terrestre “ben al di sotto dei 2 gradi, rispetto ai livelli pre-industriali”. Sono stati rafforzati, inoltre, i momenti di controllo, mediante la revisione e la ridefinizione di nuovi e più ambiziosi Piani d’azione per ciascun paese: il primo incontro si terrà nel 2018.

L’impegno e la lotta al cambiamento climatico è una sfida comune, ma si riconosce il principio di differenziazione, ossia del diverso impegno necessario dai Paesi industrializzati e da quelli in via di sviluppo, che riceveranno anche, da qui al 2020, un sostegno di 100 miliardi di dollari e saranno assistiti in azioni di mitigazione e adattamento al cambio-clima. Si auspica, comunque, un incremento di tale importo per il quale restano da definire, a oggi, modalità e tempistiche di elargizione da parte dei Paesi sviluppati.

L’impressione unanime, a conclusione dell’incontro, è di considerare questo nuovo accordo un traguardo importante che è però, allo stesso tempo, un nuovo punto di partenza per tutti. L’impegno necessario a invertire la rotta del cambiamento climatico è di responsabilità non solo degli Stati, ma di ciascuno di noi, singoli individui, organizzazioni e realtà aziendali.